Vi ricordate il mio post sull’Ebbsfleet United? Chi sono? L’Ebbsfleet United è stata la prima squadra in assoluto ad essere gestita da una community. Era il “lontano” 2008, quando il team fu acquistato da ben 53mila utenti della rete che, versando la modica cifra di 35 sterline ciascuno, hanno preso le redini della squadra.
Oggi i social network, il fare “rete”, è di gran lunga una pratica molto più diffusa, grazie alle continue evoluzioni e i progressi fatti in questo campo. Se, da un lato, le grandi squadre non possono fare a meno di essere presenti su tutti i canali della nuova comunicazione, dall’altro, i piccoli club, militanti nelle categorie inferiori, creano piccole community attorno a loro stessi, cercando di essere quanto più possibile glocal.
“Sbirciando” nella rete mi sono imbattuto nella realtà dell’Altamura Calcio, oggi ASD Ultrattivi. Questo club, pioniere in Italia, ha deciso di demandare la gestione della squadra ai propri tifosi, che diventano così parte attiva, a 360°, dei successi e delle sconfitte del loro team del cuore. Attraverso il portale www.altamuracalcio.it, gli utenti iscritti possono decidere la formazione titolare, votare la fiducia al mister, proporre nuovi talenti visionati, eleggere il man of the match e usufruire di numerosi privilegi tutti online. Inoltre, attraverso il versamento di una quota associativa, si può diventare uno dei presidenti della squadra, come avviene per la più titolata FC Barcellona.
Un esperimento, a mio avviso, ben riuscito che si prefigge l’obiettivo, in parte già raggiunto, di coinvolgere i tifosi nella vita della squadra, creando quel senso di appartenenza che, grazie all’elevato grado di partecipazione, è quanto mai difficile raggiungere anche per i grandi e rinomati club del mondo del calcio. Una squadra che risulta essere molto più 3.0 di tante altre “colleghe” che sono convinte che per essere social, per essere vicino ai propri tifosi, basta semplicemente essere presenti su i più importanti social network.
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